Gettare un
documento prima del tempo può significare dover pagare di nuovo. Ma per quanto
tempo dobbiamo conservare le ricevute di pagamento?
Per
rispondere a questa domanda dobbiamo ricordare che esistono diverse durate
dell’obbligo di conservazione, che variano a seconda del tipo di documento. I
titolari di un diritto e cioè quei soggetti che sono legittimati a pretendere
un pagamento, sono tenuti ad esercitare lo stesso entro un termine di tempo
fissato dalla legge caso per caso. Trascorso tale termine, il nostro debito si
estingue per prescrizione e nessuno potrà più pretendere il pagamento, soltanto
a questo punto potremo disfarci della ricevuta.
Teniamo
comunque presente che è sempre meglio eccedere, conservando le ricevute almeno
un paio di anni in più in quanto i termini di rivalsa per i titolari dei
crediti possono venire prorogati anche di mesi pertanto il disfarsi dei
documenti con un po’ di ritardo strategico può evitare brutte sorprese.
Di seguito
pubblichiamo un utile promemoria dei documenti da conservare e i loro tempi di
prescrizione.
Per sempre: Atto di compravendita, atti di proprietà casa, terreni ecc., contratti d’affitto e contributi previdenziali.
10 anni: Fatture
artigiani e estratti
conti bancari.
5 anni: Affitto, bollette utenze domestiche (luce, gas, acqua, telefono, rifiuti ecc..), bollettini/Ricevute pagamento IMU, mutui (ricevute di pagamento delle rate), spese condominiali, spese di ristrutturazione, assicurazioni, dichiarazione dei redditi, Iva e documentazione allegata, pagamenti rateali, multa (ricevuta di pagamento).
1 anno:Abbonamenti
a palestre, piscine, centri sportivi, rette
scolastiche, spedizioni e
trasportatori, assicurazioni
RC furto e incendio
6 mesi:Matrice
degli assegni, scontrini ristoranti, soggiorni in
alberghi, agriturismi, campeggi ecc.
PER TUTTA LA DURATA DEL RAPPORTO CON LA BANCA O LA POSTA: Contratti di apertura e tenuta conto
Documenti usati ai fini fiscali
Tutti i
documenti attestanti spese detraibili o deducibili e pertanto allegati alla
propria dichiarazione dei redditi, presentati tramite Caf o Commercialista, indipendentemente
dai loro specifici tempi di prescrizione vanno conservati per almeno 5 anni,
fatti salvi i differimenti previsti in caso di condoni o sanatorie fiscali. Se
poi nella dichiarazione dei redditi risultano imposte a credito, l’intera
documentazione deve essere conservata fino all’ottenimento del rimborso da parte
dell’Agenzia delle Entrate.