Cos'è e quando si deve pagare per non incorrere in sanzioni pecuniarie
Tari: cos'è, chi deve pagarla e quando.
PUBBLICAZIONE | 15 gennaio 2022
La Tari è la tassa relativa alla gestione dei rifiuti in Italia, destinata a finanziare i costi
del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell'utilizzatore.
E’ un’imposta,
determinata su autoliquidazione, che si avvale delle informazioni fornite dal
contribuente al proprio comune di residenza, in base alle quali vengono
calcolati i tributi da pagare.
La Tari
varia difatti in base al Comune dove è edificato l’immobile, in base alla sua superficie
e al numero dei componenti che occupano tale immobile.
A
pagare la TARI sono dunque i proprietari. In caso di affitto superiore ai 6
mesi l’imposta è a carico del locatario.
Il
Comune invia per posta il bollettino con
la quota da pagare.
La scadenza e le modalità di pagamento
della Tari variano di comune in comune.
Nella
maggior parte dei casi la scadenza è ripartita in tre tranche e il saldo
finale oppure si può pagare in un unica rata. Le modalità di pagamento possono avvenire tramite bollettino postale,
modello F24, MAV e PagoPa.
Se il Comune
non invia il bollettino, il contribuente non è esonerato dal pagamento ma può
effettuarlo in maniera autonoma.
Oppure si
può inviare una PEC (posta elettronica certificata) o una raccomandata a.r. al
Comune in cui si risiede, segnalando di non aver ricevuto il bollettino e
chiedendo l’invio di quest’ultimo. In questo caso possiamo anche diffidare il
Comune a inviare il bollettino entro un termine preciso esonerandoci, in caso
contrario, dal versamento delle sanzioni dovute per la mora.
Infatti pagare
le tasse in ritardo rispetto alla scadenza prestabilita comporta il rischio di
sanzioni. L’importo di queste sanzioni varia a seconda del tempo che trascorre
tra la scadenza del tributo e il pagamento dello stesso.
Si parla in
questo caso di “ravvedimento operoso”, uno strumento con cui i contribuenti
possono regolarizzare omissioni, errori o illeciti, versando il tributo non
pagato, una sanzione stabilita in misura ridotta e gli interessi, calcolati
sull’importo non pagato al tasso legale vigente.
Di solito la
sanzione è pari al 30% dell’imposta o della tassa dovuta. Se il pagamento
avviene dopo soli 10 giorni di ritardo, la sanzione verrà ridotta di 1/15
poiché il pagamento è avvenuto entro 15 giorni. Nel caso in cui il pagamento
avvenga dopo i 15 giorni ma entro i 90 si paga la metà della sanzione.
Se non si
effettua il pagamento nelle date stabilite, può capitare che il Comune si
avvalga dell’aiuto dell’Agente per la riscossione esattoriale che notifica
direttamente la cartella di pagamento anche senza previo avviso bonario. In tal
caso molto spesso vengono aggiunte alla TARI le spese di riscossione.