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Fisco
Accertamento Assegno/Pensione Sociale
Tutti i titolari di pensione sociale o assegno sociale, in questo periodo, potrebbero ricevere una lettera da parte dell’Inps in cui verrà chiesto di dichiarare la residenza stabile e continuativa in Italia. Per i titolari di assegno sociale bisognerà dichiarare anche se vi è stato un periodo di ricovero in istituto o meno.
La dichiarazione potrà essere effettuata presso un qualsiasi Caf Cisl della propria zona di riferimento che assisterà gratuitamente l’interessato nella compilazione e dopo la sottoscrizione li trasmetterà telematicamente all’INPS.
I documenti da portare sono:
Documento d'identità
Lettera inviata dall'INPS contenente la matricola
Periodi di ricovero nell'anno, sia Istituto pubblico che privato
Nome dell'Istituto
Eventuale importo pagato
Periodi di soggiorno all'estero nell'anno in corso e precedente
Il dichiarante dovrà conservare la sua copia delle dichiarazioni di responsabilità e la relativa documentazione per 10 anni.
Dichiarazione dei Redditi 2022
Se hai dimenticato di presentare la dichiarazione dei redditi per l'anno di imposta 2022, hai tempo fino al 28 febbraio 2024 per trasmettere il modello Redditi PF ed evitare così che la tua dichiarazione sia considerata omessa.
Chi è esonerato dalla presentazione del Red?
Non devono presentare il modello RED i pensionati residenti in Italia che hanno già dichiarato, tramite Modello 730 o Modello REDDITI, tutti i propri redditi, e, se previsto, anche quelli dei familiari, che rilevano ai fini delle prestazioni di sostegno al reddito. In questi casi l'INPS acquisirà le informazioni reddituali rilevanti per le prestazioni collegate al reddito direttamente dall'Agenzia delle Entrate o da altre banche dati delle pubbliche amministrazioni.
Come accertarsi se è necessario presentare il Red
L'INPS già da tempo non invia più nessuna comunicazione cartacea ai pensionati residenti in Italia per richiedere le dichiarazioni reddituali. Pertanto il modo più semplice e veloce per verificare se si deve presentare il modello RED è quello di rivolgersi al Caf Cisl.
Le novità del Modello 730/2024
Per rendere la dichiarazione dei redditi più semplice ed efficiente per i contribuenti non titolari di partita IVA, è stato introdotto il quadro W, dove è possibile indicare le entrate come Ivie, Ivafe e l'imposta sulle cripto-valute.
Nel quadro L, sono stati aggiunti righi per la rivalutazione dei terreni e la tassazione sostitutiva dei redditi di capitale di fonte estera percepiti direttamente dal contribuente senza l’intervento di intermediari residenti.
Per non gravare i sostituti d’imposta che prestano assistenza fiscale ai propri dipendenti, i contribuenti gestiranno i versamenti delle imposte sostitutive tramite F24, mentre gli eventuali saranno gestiti dall’Agenzia delle entrate in modo analogo a quanto avviene per i modelli 730 presentati in modalità “senza sostituto”.
E’ stato introdotto il rigo “C16” per la detassazione delle mance percepite dal personale impiegato nel settore turistico. Queste somme sono designate come redditi da lavoro dipendente e, a scelta del lavoratore, possono essere assoggettate a un’imposta sostituiva dell’Irpef e delle relative addizionali con aliquota del 5 per cento.
I premi di produttività dei dipendenti ora sono tassati al 5% nel rigo C4 del quadro C.
I redditi degli sportivi professionisti under 23 e i compensi degli sportivi che operano nel settore del dilettantismo sono detassati fino a 15.000 euro, nei righi da C1 a C3 e nei righi D3 e D4.
Per i dati che riguardano il Superbonus (sezioni da III-A a IV del quadro E), è possibile rateizzare le spese del 2022 e ottenere una detrazione del 90% per le spese del 2023, non possono beneficiare del 110 per cento.
Con il decreto "Adempimenti", anche i contribuenti, con sostituto d'imposta tenuto a effettuare il conguaglio, possono richiedere all'Agenzia delle Entrate il rimborso del 730 o effettuare il pagamento di quanto dovuto tramite F24 entro il 30 giugno.
Cosa fare in caso di prestazioni collegate al reddito
I pensionati titolari di prestazioni collegate al reddito (prestazioni assistenziali, quale assegno sociale, trattamenti erogati in favore degli invalidi civili, maggiorazioni sociali e alcuni trattamenti a carattere previdenziale tra cui l'integrazione al trattamento minimo, l'assegno ordinario di invalidità e la pensione ai superstiti) hanno l'obbligo di dichiararle all'INPS e qualora previsto, anche quelle del coniuge e dei componenti del nucleo rilevanti per la prestazione.
Se il Red non viene presentato, le erogazioni percepite da tali prestazioni verranno sospese dall'INPS per 60 giorni. Se allo scadere dei 60 giorni, il RED non è stato ancora presentato, l'INPS le sospenderà definitivamente.
Nuove disposizioni fiscali
Il decreto legislativo n. 216 del 30 dicembre 2023 introduce nuove disposizioni fiscali per il periodo di imposta 2024. Le principali modifiche riguardano l'applicazione di nuove aliquote e scaglioni di reddito per l'IRPEF:
Le nuove aliquote sono:
23% per redditi fino a 28.000 euro
35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro
43% per redditi sopra i 50.000 euro.
La detrazione fiscale per redditi da lavoro dipendente è aumentata da 1.880 a 1.955 euro per il 2024.
L'INPS applicherà queste nuove regole sulle pensioni e sulle prestazioni di accompagnamento a pensione a partire dai pagamenti di marzo 2024.
Inoltre, il decreto modifica i requisiti per il trattamento integrativo e stabilisce nuove regole per gli assegni straordinari nel settore del credito. Sulle buste paga di marzo 2024 verrà indicato che la tassazione si basa sugli scaglioni IRPEF del d.lgs. 216/2023.
Conguaglio IMU 2023
Se il saldo IMU pagato entro il 18 dicembre 2023, risulta minore rispetto all'imposta dovuta per effetto della proroga dei termini, riconosciuta dalle delibere comunali che fissano le aliquote, i contribuenti possono versare il conguaglio entro il 29 febbraio 2024 senza interessi e sanzioni.
Cosa fare per non ereditare i debiti del proprio defunto
Può accadere che qualcuno passando a miglior vita ci lasci in eredità un debito. In tal caso esistono due possibilità, rinunciare all’eredità o accettarla con beneficio d’ inventario. I debiti non trasmissibili ai figli in qualità di eredi sono i debiti caduti in prescrizione, le obbligazioni naturali, le sanzioni, le multe, le pene pecuniarie, quelli trasmissibili sono il mutuo, le bollette relative alle utenze e condominio e le imposte. La rinuncia dell’eredità (con dichiarazione scritta ricevuta da un notaio o dal Cancelliere del Tribunale) vale sia per i debito che per i crediti. Nel momento in cui si rinuncia non si ha più l’obbligo di presentazione della dichiarazione di successione. Ma se si rinuncia all’eredità di uno dei genitori o fratelli/sorelle, l’eredità così detta di rappresentazione, passerà di diritto ad uno dei discendenti, figli, nipoti ecc. L’accettazione con beneficio d'inventario invece determina la separazione del proprio patrimonio da quello del defunto.. Se si accetta in tal modo bisogna fare un inventario di ciò che la compone, beni, crediti e debiti entro tre mesi dal decesso del defunto (tale accettazione è obbligatoria solo quando l'erede è un minore, un interdetto, un minore emancipato o un inabilitato). In questo modo se si dovesse scoprire che il patrimonio era pieno di debiti si potrà rispondere solo nel limite di ciò che si è ereditato mentre se non si riceve nulla e l’eredità si rileva completamente passiva nulla si dovrà ai creditori.
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